Il settore del restauro di beni storico-artistici opera sul territorio, principalmente esercitando attività ispettiva sui beni artistici localizzati nelle province di competenza e sottoposti alle disposizioni di tutela del Codice dei Beni Culturali. Le tipologie dei beni d’interesse sono molteplici ed eterogenee: dipinti su tela e tavola, tessili, grafica, scultura apparati decorativi, installazioni e altro, e coprono un arco temporale che va dall’arte medievale a quella moderna e contemporanea.

Nello specifico, i Funzionari restauratori della Soprintendenza ABAP di Bologna eseguono:

  • attività ispettive o di valutazione sullo stato di conservazione, mettendo in atto un complesso di azioni dirette e indirette per limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi dei beni, assicurarne la conservazione e salvaguardarne il valore culturale;
  • valutazione e validazione di progetti di manutenzione, restauro e ricerca presentati da terzi; verifica di compatibilità, congruità e corretta esecuzione dei relativi lavori attraverso l’esercizio dell’alta sorveglianza;
  • redazione delle schede tecniche previste dalla normativa di settore e dalla normativa sugli appalti pubblici;
  • studi e ricerche su metodologie e tecnologie di manutenzione, conservazione e restauro; analisi e interpretazione di tecniche esecutive, materiali costitutivi e stato di conservazione dei beni;
  • progettazione, direzione e collaudo degli interventi di conservazione, manutenzione, restauro, trasferimento e movimentazione dei beni inerenti alle attività di valorizzazione e musealizzazione.
  • partecipa, per quanto di competenza, alla formulazione del programma triennale dei lavori pubblici concernente gli interventi di conservazione, restauro, e manutenzione ordinaria e straordinaria; per le aree di competenza progetta, dirige ed esegue, direttamente o coordinando operatori qualificati, gli interventi conservativi e di restauro.

Centro di Raccolta di Sassuolo

All'indomani dei primi eventi sismici che nel maggio 2012 hanno colpito la regione Emilia-Romagna, gli spazi al pianterreno del Palazzo Ducale di Sassuolo (MO) sono stati individuati dall’Unità di Crisi Regionale Mibac, e in particolare dall'allora Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna e Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia come sede del “Centro di raccolta delle opere danneggiate dal terremoto e del cantiere di primo intervento, manutenzione e restauro dei beni artistici mobili” recuperati dai siti colpiti dal Sisma 2012, scelta dettata dall’esigenza di evitare la dispersione dei beni artistici che, danneggiati o meno, dovevano essere rimossi dagli edifici colpiti dal sisma e di provvedere alle necessarie e sistematiche azioni di censimento del danno, immediato intervento e sicura conservazione. Fin da subito si è attivata una collaborazione con i Vigili del Fuoco e il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna per la raccolta delle informazioni sullo stato dei beni, di verifica nei siti, di sopralluoghi mirati ai successivi ritiri delle opere da mettere in sicurezza, mentre le prime fasi di ricovero in urgenza delle opere e le successive operazioni di restauro sono state affidate agli Istituti centrali che in passato avevano avuto analoghe esperienze in occasione di precedenti catastrofi ambientali, come l’ISCR Istituto per la Conservazione e il Restauro e l’OPD Opificio delle Pietre Dure. Ad oggi il Centro è ancora in funzione sotto la responsabilità della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e, a conclusione dei principali interventi di restauro, le opere ricoverate possono essere man mano restituite al territorio di appartenenza.

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