Chiara Guarnieri (a cura di)
Archeologia, Cervia (RA)
DEA (Documenti ed Evidenze di Archeologia) - N. 14
2019
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Il volume presenta l’eccezionale scoperta archeologica avvenuta nel 2015 a Cervia, quando gli scavi per la realizzazione di una rotatoria sulla Statale Adriatica hanno portato alla luce un impianto per l’estrazione del sale databile all’età romana, uno dei pochissimi documentati archeologicamente nel bacino del Mediterraneo. Si tratta di strutture realizzate in legno, dotate di paratie che permettevano all’acqua salata di fluire entro bacini di essiccazione. Tale rinvenimento ha permesso di retrodatare di mille anni la coltivazione del sale nel territorio cervese e di ipotizzare il funzionamento dell’antica salina, delineandone le varie fasi d’uso sino al suo abbandono e alla successiva rioccupazione dell’area. L’analisi geo-morfologica del sito, le indagini archeobotaniche, lo studio dei reperti lignei e zoologici hanno consentito di ricostruire l’ambiente della salina e del territorio circostante. Il testo illustra inoltre la sezione archeologica che si è formata a partire dal 2010 all’interno del Museo del Sale di Cervia (MUSA). Qui infatti sono conservati alcuni importanti reperti rinvenuti nel territorio cervese, tra cui i resti di una nave bizantina e il cosiddetto “cippo” di Montaletto, che in seguito ad uno studio attento si è rivelato essere parte di un monumento sepolcrale.
Scheda del volume a cura di
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