I gravi eventi metereologici che hanno coinvolto il territorio della regione Emilia-Romagna nei mesi di maggio e luglio 2023 hanno comportato danni rilevanti anche al patrimonio culturale. In adempimento delle proprie funzioni di tutela, questa Soprintendenza si è immediatamente attivata presso le principali istituzioni proprietarie di beni culturali e, contestualmente, ha pubblicato sul sito istituzionale le istruzioni necessarie a effettuare le segnalazioni di danno.
L’UCCR (Unità di crisi – Coordinamento Regionale MiC Emilia-Romagna) ha quindi provveduto ad inserire le segnalazioni pervenute sul sistema WebGIS del Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, nel quale è stato attivato un apposito livello che permette un costante aggiornamento geolocalizzato delle singole segnalazioni.
Le segnalazioni pervenute risultano concentrate nella Città Metropolitana di Bologna e a seguire nelle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara:
- per la Città Metropolitana di Bologna si riscontrano circa 100 segnalazioni, con prevalenza nel comune di Imola (14) e a seguire nei comuni di Bologna (10), Castel del Rio (10) e Fontanelice (7). Si evidenzia come i territori maggiormente interessati siano riconducibili alla vallata del fiume Santerno, che risulta essere la zona più colpita;
- per la provincia di Reggio Emilia le segnalazioni sono complessivamente 30, concentrate nei comuni di Reggio Emilia (7), Canossa e San Polo d’Enza (6);
- per la provincia di Modena nel mese di luglio si è verificato un incremento di 2 segnalazioni e ora sono complessivamente 21, principalmente nei comuni di Serramazzoni (5) e Sassuolo (4);
- per la provincia di Ferrara, inizialmente non coinvolta, nel mese di luglio sono pervenute 2 segnalazioni concentrate nel Comune di Ferrara.
Fermo restando che ad ogni singola segnalazione pervenuta possono corrispondere più tipologie di danno, dalla rappresentazione delle segnalazioni sul sistema WebGIS si possono evincere sia le tipologie di beni colpiti (edifici tutelati, aree archeologiche, beni mobili, ecc.) sia le categorie di danno, così riassumibili:
- infiltrazioni e/o percolamenti dal coperto, dalle pareti o altro;
- movimenti franosi, dilavamento o erosione di terreni in prossimità di beni culturali;
- alberi caduti, tutelati o in aree di interesse culturale;
- allagamento o principio di allagamento a seminterrato, piano terra, fossato, ecc.;
- allagamenti ad aree archeologiche;
- problemi a livello statico a muri di contenimento o strutture;
- danni o potenziali danni a beni mobili.
Attualmente si è conclusa la fase I: i sopralluoghi di rilievo del danno sono stati ultimati e a ciascuna segnalazione è stata assegnata gravità alta, media, bassa o nulla a seconda di quanto constatato. Sulla base di questa valutazione, nei casi più gravi è stato possibile attivare la procedura di somma urgenza e fornire alla struttura del Commissario per la ricostruzione l’elenco degli interventi più urgenti, in quanto caratterizzati da massima gravità del danno.
La lettura dei dati aggregati, oltre a permettere la quantificazione economica necessaria per la ricostruzione, sarà anche occasione per riflettere sulle vulnerabilità emerse rispetto a questo tipo di eventi nel nostro territorio, ragionando per beni culturali: con attenzione alle varie tipologie di beni, alle localizzazioni, alle infrastrutture che li collegano, permettendo in futuro un’opportunità di crescita in chiave progettuale e di intervento.
Imola (Bo), Chiesa di Spazzate Sassatelli - intervento per messa in sicurezza di arredo antico all'interno di chiesa moderna allagata
Ozzano dell'Emilia (Bo), area archeologica di Claterna - crollo della struttura di protezione e allagamenti
Casalfiumanese (Bo), Torre Pediagra e nucleo abitativo annesso - Castelvetro di Modena (M0), Castello di Levizzano Rangone
frane e smottamenti a ridosso delle strutture